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martedì 5 dicembre 2006

forma e sostanza

Ci si indigna, giustamente, per la pubblicazione delle intercettazione telefoniche tra il faccendiere Scaramella (per favore non chiamatelo professore) e il Senatore Guzzanti (per favore omettiamo l'onorevole).
E' giusto e sacrosanto che le intercettazioni, di qualsiasi tipo, restino nei cassetti della procura.
Sono però curioso di vedere cosa accadrà quando però la giustizia NON farà il suo corso e Guzzanti e Scaramella non saranno condannati.

Le stesse persone (Marini, Casini tra gli altri) che si indignano oggi per la violazione della privacy del senatore si indigneranno di nuovo per l'immobilità della giustizia, per l'impunità di certi figuri, anche di fronte ad evidenze oggettive e inoppugnabili...?

Associzione a delinquere, calunnia e diffamazione, questi sono i carichi di cui i due dovrebbero essere chiamati a rispondere. Facciamo una scommessa...? non ne risponderanno (calciopoli docet).
Resta ancora da capire come il popolo Italiano possa farsi rappresentare da persone che fanno politica solo con il badile, spalando sostanza maleodoranti sugli avversari.

PS. Signor Guzzanti concludo ricordandole (lei probabilmente non lo sa) che il diritto alla privacy non è una tutela dei parlamentari ma di tutti i cittadini. E che la legge è uguale per tutti, anche se qualcuno sembra sempre un po' più uguale degli altri.

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