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martedì 8 luglio 2008

Porajmos, ovvero le leggi razziali in Italia



" prima di tutto vennero a prendere gli zingari

e fui contento, perchè rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei

e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali

e fui sollevato, perchè mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti

e io non dissi niente perchè non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me

e non c'era rimasto nessuno a protestare."

Martin Niemoeller

All'alba della nuova avventura di Berlusconi alla guida di questo disgraziato paese, quand'ancora gli ingenui credevano che sicurezza sarebbe stata la parola d'ordine dei sodali del neo-presidente del consiglio, in molti si affannarono a gettare la croce sui Rom, in questo purtroppo facendosi interpreti del crescente risentimento popolare, spesso alimentato, gonfiato e diretto dalle istituzioni colpevoli, dalla propaganda di partito, dall'accidia delle forze della sinistra e dalla criminalità organizzata.

Mi capitò di ascoltare una mattina una trasmissione su radio RAI, di quelle che si propongono di farti insegnare a campare da sedicenti illustri illetterati avvocati che difendono (dicono) i consumatori, aspirati politici che posano in mutande (tanto per far sembrare decenti quelli che, per professione, infestano i palazzi del potere, resistenti ad ogni derattizzazione), nani (vanno tanto di moda), ballerine (anche queste, al limite buone per un ministero) e tutta la corte dei miracoli che si affanna, con facezie, inesattezze e banalità, di ritagliarsi cinque minuti di notorietà alle sei del mattino su Radio RAI (già questo dovrebbe suggerire qualcosa sulla loro sanità mentale).

Capitò dicevo che nel generale sparare a zero sui Rom, che alcuni come sempre accade confondevano con i romeni, che un illetterato additasse a massimo esempio di rigore la Germania, ove la accorta politica del governo ha massicciamente limitato la presenza zingara sul territorio.

Delle due l'una, o ha sparato quattro scemenze tanto per parlare, tanto si sa i tedeschi sono gente "quadrata", ed è un ignorante, oppure sapeva quello che diceva ed è meglio che io non riporti qui quello che penso di lui, nel caso (remoto) mi leggessero delle signore.

Nella lingua ròmani quello accadde in Germania negli anni '40 ad opera dei nazisti è chiamato Porajmos, che significa devastazione. E' l'olocausto dei Rom, mezzo milione di Rom trucidati nei campi di concentramento.

Oggi in italia gli ignorati inneggiano, magari involonmtariamente, al Porajmos, il governo vara nuove leggi razziali (le impronte rilevate ai Rom sono leggi razziali, checché biascichi il ministro Maroni dietro la sua bella cravatta verde), a Napoli la camorra brucia le baracche dei sinti, a nord ci pensa direttamente la lega, di lotta e di governo!

Oggi ai Rom, domani a chi tocca? Il secondo ventennio è cominciato 14 anni fa, solo oggi qualcuno comincia ad accorgersene...