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giovedì 30 novembre 2006

Nel nome della legge

La bagarre di questi giorni sulle dichiarazioni di Mario Placanica mi ha rammentato i fatti di qui giorni terribili, in cui le elementari libertà, che alcuni asseriscono costituire l'impalcatura democratica dei cosiddetti "paesi occidentali" e su cui si vorrebbe fondare una pressupposta superiorità "da esportare", sono state inspiegabilmente sospese.

Non voglio dilungarmi sulla triste fine di un ragazzo di 23 anni, che neppure ho intenzione di beatificare come hanno fatto e stanno facendo alcunio raggruppamenti della sinistra radicale. Non si assalgono le forze dell'ordine con tanto di passamontagna.

Tuttavia in un paese civile per certi deprecabili attegiamenti si rischia al più qualche manganellata e conseguenze penali più o mene severe. Quello che è accaduto a Carlo Giuliani invece a mio modesto avviso somiglia molto ad un omicidio. Troppo, se non scomodiamo equilibrismi processuali come pietre che deviano proiettili (2) sparati in aria che tornano ad alzo zero e colpiscono un muro ed un uomo. Equilibrismi che forse in altre circostanza (o in altri Paesi?) susciterebbero reazioni variabili tra la risata incontrollata e l'incriminazione per oltraggio alla corte.

Dicevo non voglio parlare del caso Giuliani, preferisco parlare più di quello che Amnesty International definisce "La più grave sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale".

Poliziotti che entrano in una scuola e malmenano dimostranti pacifici, fabricando false prove per incriminarli. Questo reato si chiama calunnia, è un reato molto grave, per il quale sono previsti non meno di due anni di carcere. Un reato particolamente odioso se commesso da agenti di polizia, che abusano dei poteri loro concessi e dimenticano che sono dei public servant, sono al servizio della collettività, non eletti emissari di un regime fascista.

E' troppo invocare il rigore e la massima severità possibile (sempre nel rispetto delle leggi democratiche che questi signori hanno invece calpestato) per questi indegni servitori dello stato.

mercoledì 29 novembre 2006

il sangue è vita

Non sono un ammiratore (esagerato) del personaggio di Stoker... d'altronde se provate a digitare su Google l'oggetto di questo post (anche virgolettato, cambia poco) non vi apparirà un elenco di pagine sul famigerato antieroe ma sulla donazione del sangue.

Venerdì scorso per la prima volta sono andato in ospedale e mi sono "rimboccato la manica". Bastano 15 minuti scarsi, è indolore e farete un bellissimo gesto.

Potete recarvi in qualsiasi ospedale oppure prendere informazioni qui di seguito:

AVIS Numero Verde: 800 261 580;
Ministero della Salute;
Sito unitario della Associazioni Donatori;
Regione Lazio Numero Verde: 800.012.283















Ora non avete più scuse, se avete dai 18 ai 65 anni, siete in buona salute e pesate più di 50 Kg, di corsa in ospedale.
Dimenticavo, e siete lavoratori dipendenti avete diritto ad una intera giornata di permesso e se proprio non potete mancare molti centri operano anche il Sabato.

martedì 28 novembre 2006

Benvenuti

Eccoci qui, a scrivere il primo dei pensieri che ripongo nel mio cassetto per voi e soprattutto per me, per fare un po' di ordine nel gran caos che ho per la testa, ricordare tutte le tappe che mi hanno condotto all'oggi.
Un adagio, buddista credo ma prendete la fonte col beneficio di inventario, sostiene che l'uomo è la somma dei propri pensieri.
Bhè questo blog nasce per ricordare tutti gli addendi di cui io sono sintesi e soprattutto per ripercorrere la genesi e rammentare la cronologia di ogni singolo elemento, perchè, credo, in questa aritmetica di pensieri che parrebbe essere la persona umana l'ordine degli addendi conta.

grazie per il vostro tempo, per le idee che avrete la bontà di condividere, per le critiche che vorrete esprimere.

Buona giornata a tutti
Giuliano